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"I tre s'incontravano ogniqualvolta havean tempo a casa del sig. Carburini onde parlare, mangiare, giocare a scacchi et ascoltare la Radio, poi ciascheduno tornava nel Paese suo de provenienza et non se vedeano anco per mesi. Et se qualcuno chiedermi bramasse ove diabolo fosse ubicata la sontuosa dimora dello strano matematico, risponderegli ch'era da qualche parte ne' boschi dell'Appennino Forlivese. De più dir non vogl'io, onde non turbare lo riposo attuale dell'oramai quasi ottuagenario sig. Goffredo Carburini". Una prosa che ci trascina nelle atmosfere medievali di un romanzo, una esercitazione di stile attraverso la quale l'autore racconta le vicende di un "club" di gentiluomini e delle dame che li accompagnano con grandi ironia, eleganza e boccaccesca irriverenza.